Spedi.me - Vita da spedizionieri

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Già da quasi due settimane le compagnie aeree non possono sorvolare lo spazio aereo Russo a causa del divieto imposto da Mosca in risposta al ban dei paesi occidentali nei confronti della compagnia aerea Aeroflot.

Il problema si sta ripercuotendo non solo sui voli passeggeri (alcune compagnie hanno cancellato i voli), ma anche sul trasporto merci per via aerea.

Per evitare il sorvolo della Russia i vettori aerei sono costretti a transitare lungo delle rotte molto più lunghe di quelle solitamente utilizzate con un allungamento dei tempi di volo ed un incremento di consumo di carburante che si va ad innestare in un contesto economico in cui è proprio il prezzo del greggio (e del gas) a destare grandi preoccupazioni.

Tags: #economia #shipping #trasporti #aereo

L'impennata di prezzi che ha subito il comparto energetico già da qualche mese è ora arrivata ai livelli di guardia.

Negli ultimi giorni il costo del carburante diesel ha superato quello della benzina.

In molti giustamente si domandano il motivo di tale incremento.

Purtroppo la guerra Ucraina – Russia si è venuta ad inserire in un quadro economico post Covid che già mostrava chiari effetti inflazionistici.

La ripresa delle economie mondiali dopo i due anni di Covid ha portato ad una maggiore richiesta di trasporto merci che notoriamente utilizza il gasolio come carburante.

Questo è quindi il principale motivo per il quale ora il prezzo del diesel ha superato quello della benzina.

Tags: #economia #merci #shipping #trasporti

Il Garante della concorrenza ha comminato una multa miliardaria al colosso dell'e-commerce Amazon in quanto secondo l'autorità:

“Amazon ha danneggiato gli operatori concorrenti di logistica per e-commerce, impedendo loro di proporsi ai venditori online come fornitori di servizi di qualità paragonabile a quella della logistica di Amazon”.

Da parte sua il colosso creato da Jeff Bezos ha comunicato che farà ricorso e che ritiene

“la sanzione e gli obblighi imposti ingiustificati e sproporzionati.”

Vedremo quali saranno gli sviluppi, certo è che quello della logistica e delle spedizioni è un mercato sul quale Amazon ha puntato gli occhi ormai da anni rendendo la vita difficile a molte società che non possono competere ad armi pari con il gigante delle vendite online.

Tags: #business #economia #spedizioni #logistica

Ne ho parlato diverse volte su questo blog ed alla fine siamo giunti all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Da oggi ufficialmente la Gran Bretagna è fuori dall'UE. L'accordo è arrivato in extremis, ma il futuro rimane incerto tra obblighi doganali ed accordi da rispettare. Quello che è sicuro è che si chiude un periodo travagliato in cui il divorzio tra il continente europeo e l'isola di sua Maestà ha occupato per mesi i tavoli diplomatici delle due controparti. Ora non resta che vedere come evolveranno i rapporti tra i due ex partner, con un occhio alla crisi legata al Covid-19 che non mancherà di segnare i mesi a venire.

Tags: #trasporti #economia

Dopo il recente annuncio di bando da parte di Trump per TikTok e WeChat è lecito soffermarsi a pensare alle implicazioni che ciò può comportare nel medio / lungo periodo non solo in ambito tecnologico, ma anche in quello economico.

L'Internet occidentale e quello orientale sembrano sempre di più separati risultando a tutti gli effetti divisi da una grande muraglia digitale invisibile.

I grandi colossi digitali americani (Microsoft, Facebook, Apple, Google etc..) non sono mai riusciti veramente ad entrare nel mercato cinese sia per aspetti politici che culturali, ma nemmeno quelli cinesi in occidente per i pressoché medesimi motivi.

Quello che si sta delineando è un mondo digitale diviso in due blocchi monolitici, quello delle Big Tech americane e cinesi (con piccole eccezioni).

Personalmente penso che una tale separazione non sia di certo positiva dal punto di vista economico.

Le ragioni credo siano abbastanza chiare a tutti, Cina e Stati Uniti cercano di allargare e consolidare la loro sfera di influenza geopolitica ed economica grazie alla tecnologia.

Così facendo però si sta realizzando una sorta di internet occidentale diviso da quello orientale, con conseguenze economiche non positive per paesi come il nostro che quelle infrastrutture tecnologiche deve utilizzare per sviluppare business all'estero.

Questa è una cosa certamente non positiva per noi spedizionieri che basiamo il nostro lavoro sul commercio estero.

Un mondo digitale più aperto avrebbe delle ricadute sicuramente più positive per il commercio mondiale.

Mi preme anche segnalare che in tutto questo l'Europa è solo spettatrice, non avendo un ruolo di primaria importanza in questa scacchiera virtuale. E questa non è di certo una buona notizia per tutti noi.

Tags: #scenari #tecnologia #business #economia

In questo blog ho trattato più volte il tema della guerra commerciale con la Cina. Dalla guerra dei dazi a quella contro i colossi tecnologici cinesi con in prima linea Huawei.

Questa logorante sfida che continua da moltissimi mesi ha recentemente ripreso vigore visto il recente annuncio di Trump di mettere al bando non solo TikTok ma anche WeChat.

Mentre TikTok è un social utilizzato dai giovani, molto più preoccupante dal punto di vista economico sarà quello di WeChat di proprietà del colosso cinese Tencent.

WeChat è un applicazione simile a Whatsapp ma che è rappresenta anche un portafoglio virtuale attraverso cui in Cina è possibile effettuare pagamenti.

Viene utilizzato comunemente da chi ha relazioni economiche con la Cina (e non solo) in quanto è l'app di messaggistica tra le più utilizzate in Asia.

Chi come noi spedizionieri ha rapporti stabili e duraturi con la Cina lo sa bene, WeChat è un mezzo di comunicazione immediato e privilegiato per sviluppare business e relazionarsi con le proprie controparti cinesi.

Di sicuro questo bando non avrà effetti positivi nelle relazioni economiche con la Cina e non sono da escludere contromosse a sorpresa.

Il bando di Trump non solo rischia di far sparire WeChat dagli store di Apple e Google, ma anche di colpire direttamente la società Tencent e tutte le aziende sussidiarie da lei controllate o partecipate.

Giusto dare una idea dei possibili risvolti economici di cui stiamo parlando faccio un breve elenco delle società di cui Tencent è azionista:

Riot Games (League of Legends – 100% di azioni); Epic Games (Fortnite – 40%); Supercell (Clash of Clans – 80%); Snapchat (12%); Universal Music Group (10%); Spotify (9%); Blizzard, Ubisoft e PlatinumGames (meno del 10%), oltre a Tencent Pictures che partecipa a diverse produzioni di Hollywood.

Insomma, più del bando di TikTok probabilmente ci sarebbe da preoccuparsi di quello di WeChat e Tencent.

Tags: #business #economia

Servono investimenti e servono subito. Inutile girarci intorno, l'economia di questo 2020 è caratterizzata dallo tsunami derivata dal Covid-19. Già parlavo in tempi non sospetti della necessità di fare investimenti importanti per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Ma all'epoca il coronavirus non si era ancora affacciato nelle nostre vite. Ora invece realizzare nuove opere pubbliche e sbloccare quelle ferme da anni è fondamentale per fare ripartire l'economia. Non dobbiamo però farlo alla cieca e dando soldi a pioggia, occorre invece concentrarsi su investimenti in grado di fare da volano e trainare la ripresa. Non solo grandi opere, ma anche piccoli cantieri. In tutto questo un ruolo importante lo giocano le infrastrutture stradali, logistiche, portuali ed aeroportuali.

Tags: #scenari #economia #investimenti

“Too big to fail” ovvero troppo grande per fallire. Questo è quello che molti investitori e clienti pensano (consciamente o inconsciamente) di alcune grandi società.

Purtroppo questo non è vero e lo scandalo tedesco di Wirecard è qui a ricordarcelo. Non entro nel merito della questione, tuttavia è clamoroso come un ammanco di quasi due miliardi di euro sia stato nascosto per diverso tempo senza che le autorità finanziarie tedesche se ne accorgessero.

Risultato? Milioni di carte di pagamento in tutta Europa bloccate per giorni e l'inevitabile fallimento della società con l'arresto del suo amministratore delegato.

Quale lezione dobbiamo trarre da tutto questo?

Nessuna società è immune dal rischio fallimento ed i conti economici spesso non raccontano la reale situazione societaria.

La crisi legata al Covid-19 provocherà sicuramente altri sconquassi in diversi settori inclusi quello dei trasporti.

Compagnie marittime ed aeree comprese.

Teniamolo a mente.

Tags: #economia #scenari

Uno studio di McKinsey Global Institute rivela che un quarto dei lavoratori europei rischia di perdere il posto di lavoro a causa della crisi economica che scaturirà dall'epidemia di Covid-19. Sono numeri impressionanti, si tratta di circa 59 milioni di persone in tutto il continente. Dallo studio emerge che i soggetti più a rischio sono i giovani sotto i 24 anni e con un basso livello di istruzione. Le mansioni più a rischio sono quelle legate al servizio clienti ed alle vendite. Quali saranno i settori più colpiti? Secondo lo studio sono turismo e ristorazione unitamente a quelli legati all'arte ed all'intrattenimento. Guardando più nel dettaglio scopriamo che ci sono ben 2,3 milioni di posti di lavoro a rischio legati ai trasporti. Cosa fare quindi? Sarà necessario per i governi intraprendere azioni straordinarie per mitigare questi rischi. Alcune contromisure sono già state prese, ma la politica dovrà porre maggiore attenzione ai settori più colpiti dalla crisi prendendo decisioni mirate e rapide così da salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro.

Fonte: McKinsey Global Institute

Tags: #economia #crisi #trasporti #lavoro #coronavirus #scenari

La maggior parte dell'attenzione di questi giorni è sulla fase 2, quella in cui le aziende ripartiranno con le loro attività ed in che misura. Ma c'è una domanda ancora più importante a cui ben pochi sanno dare una risposta.

I clienti vorranno ancora gli stessi prodotti e servizi così com'erano prima dell'epidemia?

Tutti noi abbiamo vissuto un periodo senza precedenti e ci apprestiamo ad affrontarne un altro (probabilmente anche più lungo) molto simile con restrizioni di carattere sociale e sugli spostamenti. Tutto ciò è destinati ad incidere non poco sui nostri stili di vita pre-crisi.

Chi (e con che modalità) si recherà nei ristoranti che verranno aperti? Come ci comporteremo negli stabilimenti balneari? Acquisteremo comunque una nuova auto in questa situazione oppure attenderemo? Sceglieremo un modello di auto ecologica o visto il costo del petrolio bassissimo acquisteremo un modello classico? Torneremo ad utilizzare il contante o prediligeremo mezzi di pagamento elettronici?

Potremmo porci decine di domande di questo tipo.

Quindi la domanda non è tanto quando riapriremo, ma come saremo noi alla riapertura.

Tags: #crisi #economia #covid19 #coronavirus #scenari