Diciamocelo chiaro, ormai la quarantena forzata ha stancato molti di noi oltre che messo in difficoltà aziende, artigiani, lavoratori autonomi e dipendenti.
Purtroppo però l'agognata fase 2 non è così idilliaca come una buona fetta di cittadini se la immagina.
La Germania che ha provveduto ad una riapertura graduale ha visto in pochi giorni passare il tasso di contagio R0 da 0,70 ad 1.
Ciò conferma quanto gli esperti continuano a ripetere da settimane, il termine della quarantena spingerà in alto il contagio e solamente rispettando scrupolosamente tutte le prescrizioni che sono state comunicate / che verranno implementate si potrà cercare di limitare l'aumento dei casi di Covid-19 mantenendoli in un numero limitato, tale da consentire agli ospedali di far fronte alle cure da dedicare agli ammalati.
Purtroppo dobbiamo iniziare a pensare che dovremo convivere con questo virus per molto tempo ancora, evitando di alimentare la falsa illusione che il peggio sia passato.
Secondo Iata (l'Associazione internazionale del trasporto aereo) l'impatto del Coronavirus sulle compagnie aeree sarà devastante.
Perdite di ricavi per 89 miliardi di dollari e traffico passeggeri in calo del 55%.
Gli ultimi dati dell'associazione evidenziano un collasso del traffico aereo attuale pari al 90% con 6,7 milioni di lavoratori a rischio nel comparto a livello globale.
Per l'Italia, le stime parlano di 83 milioni di passeggeri in meno, perdite di ricavi pari a 11,5 miliardi di dollari, 21,1 miliardi di dollari di contributo all'economia italiana in meno e 310.400 posti di lavoro a rischio.
Iniziano ad arrivare i primi dati da parte delle compagnie aeree colpite dallo stop dei voli a causa del Coronavirus.
Durante il mese di marzo Lufthansa (che controlla anche Swiss, Eurowings, Brussels Airlines ed Austrian Airlines), ha avuto una perdita di fatturato di 1,4 miliardi.
Nel primo trimestre i ricavi sono stati di 6,4 miliardi, mentre nello stesso periodo dell'anno precedente erano stati pari a 7,8 miliardi.
Secondo un comunicato di Lufthansa:
Ci vorranno anni per rivedere il traffico aereo tornare ai livelli pre-crisi.
Nel frattempo il CEO della compagnia Carsten Spohr stima che la compagnia aerea per uscire dalla crisi dovrà ridurre il proprio personale di 10.000 unità e ridurre la propria flotta di 100 velivoli.
Una vera e propria cura dimagrante che dovrebbe consentire al gruppo di tornare in pareggio di bilancio entro il 2023.
Sempre secondo Carsten Spohr
Siamo stati il primo settore ad essere colpito da questa crisi globale e saremo anche tra gli ultimi a uscirne.
Purtroppo le cifre negative comunicate dal vettore tedesco non saranno sicuramente le uniche, l'intero comparto aereo ha visto infatti cancellarsi in poche settimane il 90% dei voli a livello mondiale.
Presto altri vettori aerei dovranno probabilmente intraprendere azioni simili per far fronte alla nuova e mutata situazione di mercato.
Mentre l'epidemia colpisce l'intero globo molte nazioni (tra cui l'Italia) stanno preparando dei piani per la fase due, quella in cui l'economia dovrà ripartire.
Serviranno centinaia di milioni di euro per stimolare l'intero comparto produttivo del paese e serviranno regole chiare di comportamento ed organizzazione per limitare la diffusione del virus.
Da un lato i virologi sanno che solo l'isolamento può limitare la diffusione del virus, dall'altro però una economia in “quarantena” può condurre solo ad una crisi mai vista, con milioni di posto di lavoro a rischio in tutta Europa.
Ora si tratta di bilanciare economia e salute pubblica.
Inutile girarsi intorno, l'attuale epidemia Covid-19 rivoluzionerà i comportamenti di spedizionieri e clienti per diversi mesi a venire.
In un tale sconvolgimento epocale l'imperativo è uno solo: sapersi adattare il prima possibile.
Ne parlavo in un vecchio articolo che in questo momento di difficoltà torna particolarmente attuale.
Ora che il mercato dello shipping si trova ad attraversare scenari inediti è necessario saper applicare il concetto di resilienza.
Solo le aziende in grado di affrontare in questo modo la crisi saranno in grado di uscirne rafforzate.
Ci sono accadimenti che imprimono un cambiamento inaspettato ed inevitabile alla storia.
In molti si stanno domandando se anche l'epidemia Covid-19 sarà uno di quegli eventi in grado di cambiare per sempre il corso degli avvenimenti.
E' ormai opinione diffusa tra gli esperti che l'attuale situazione non durerà settimane ma mesi interi.
Certo la quarantena potrà finire in un tempo molto più breve, ma le attività non riprenderanno come prima della diffusione del virus.
Questo perché non esiste un vaccino e permane il pericolo che una volta finita l'attuale emergenza scoppino comunque nuovi focolai epidemici.
Guardando alla Cina ci si rende conto che anche se il paese asiatico ha vinto la battaglia contro il Coronavirus il rischio di un contagio di “importazione” permane .
Per questo motivo è lecito pensare che gli spostamenti di persone e merci nelle lunghe tratte subiranno un grave colpo. Basti pensare alle quarantene obbligatorie ed al ridotto numero di collegamenti aerei per effetto del calo verticale di turismo e viaggi di lavoro.
L'arrivo del virus ha inoltre costretto la maggior parte delle persone a cambiare radicalmente il proprio stile di vita e di consumi, generando una spirale con effetti difficilmente prevedibili nel medio / lungo termine.
E' quindi possibile immaginare che la normalità, quella a cui eravamo così abituati prima della pandemia, resterà un ricordo ancora per molto tempo.
Molti di voi avranno provato in questo periodo di quarantena forzata ad effettuare la spesa online. Personalmente ho provato diverse volte senza riuscire a trovare la disponibilità per poter acquistare beni di prima necessità e farmeli recapitare a casa. Un problema che in queste settimane sembra essere molto diffuso.
Del resto è facile immaginare che un sistema normalmente poco usato e che improvvisamente diventa molto richiesto possa avere grosse difficoltà.
Come ho risolto il problema?
Riscoprendo il “negozio di quartiere” ovvero un minimarket nel quale non ho mai (dico mai) fatto la spesa e che si è dimostrato disponibile a consegnare l'ordine direttamente a casa con pagamento alla consegna.
Nel suo piccolo questa esperienza parla proprio di quello che sta accadendo anche con le lunghe catene logistiche di molte aziende.
Una supply chain in grave difficoltà per il taglio dei voli aerei, la riduzione di spazi sulle navi, di lockdown e frontiere chiuse a causa del coronavirus.
Il fornitore di prossimità magari non sarà il più economico, ma forse è quello che in questo momento ha diverse carte da giocare.
E' lecito chiedersi se questa situazione insegnerà qualcosa a molte aziende e cambierà il modo con cui esse si rapporteranno con i propri fornitori, magari considerando anche che avere un fornitore a 100 km di distanza è ben diverso da averne uno a 10.000 km.
In molti si stanno interrogando su quali conseguenze economiche l'epidemia Covid-19 lascerà nel pianeta. E' probabilmente troppo presto per fare delle ipotesi serie, ma ciò che sicuramente sta maturando in queste settimane è una maggiore consapevolezza della potenzialità della rete.
Non solo streaming e gaming, ma una vera e propria vita lavorativa e di studio digitale per milioni di persone.
Dallo smartworking alla didattica online, dalle ricette per i farmaci digitali alla spesa online.
Un mondo digitale che l'Italia in quarantena ha dovuto giocoforza scoprire, ma che probabilmente segnerà il futuro del nostro paese (e non solo) negli anni a venire.
Si tratta di un cambiamento sicuramente già in atto (ne parlavo qui), ma che l'emergenza ha avuto la capacità di accelerare in un modo che probabilmente molti non hanno ancora percepito.
La federazione internazionale delle associazioni di spedizionieri (FIATA) lancia un chiaro avviso alle compagnie marittime.
La situazione straordinaria dovuta al virus in Cina non deve portare ad extra costi per la chiusura di porti / magazzini ed aziende nella nazione cinese.
L'ENAC ha riattivato la possibilità di effettuare voli all cargo tra Italia e Cina.
A seguito della lettera di ANAMA che segnalava Governo la necessità di approfondire la decisione di chiusura totale dei voli anche al traffico all cargo è stato deciso di riaprire lo spazio aereo ai voli cargo.